SICILIA, SUA MAESTÀ LA MELANZANA
Circondata dal Mar Mediterraneo e a un tiro di schioppo dal continente africano, la Sicilia riflette nel suo ricco patrimonio culturale e artistico la molteplicità di tradizioni, usi e costumi delle numerose popolazioni che hanno dominato la regione nel corso dei secoli e che hanno lasciato, inevitabilmente, traccia di sé. Non è difficile distinguere le sfumature del passaggio di greci, romani, bizantini, arabi, normanni, angioini e aragonesi, le cui caratteristiche hanno permesso di creare un insieme di specificità che risplende della mescolanza di tante differenti eredità, ognuna marcatamente pregnante.
Le orme del passato hanno influenzato in modo chiaro ed evidente anche l’ambito gastronomico, le cui radici sono da ricercare soprattutto nelle usanze derivanti dal mondo arabo. Di impronta araba è, per esempio, una delle più significative peculiarità che rendono la cucina siciliana così particolare e così difforme da tante altre realtà italiane, ovvero la consuetudine a unire dolce e salato, dando vita a numerosi piatti agrodolci di grande carattere. E sempre agli arabi va riconosciuto il merito di aver portato in questa terra molti prodotti che fino alla loro venuta erano sconosciuti, e che oggi caratterizzano prioritariamente l’elaborata arte culinaria che contraddistingue quest’isola, quali il riso, gli agrumi, le spezie (cannella e zafferano in testa), il cuscus e quella che viene considerata la regina indiscussa della tradizione gastronomica siciliana: sua maestà la melanzana.
In questa terra, che si potrebbe definire quasi sinonimo per antonomasia di mare, sole e terra vulcanica, elementi che donano particolarità uniche al terreno e alle coltivazioni, le verdure in generale occupano un posto di particolare riguardo, ma la melanzana nello specifico ha trovato qui un’accoglienza e una valorizzazione ineguagliabili, radicandosi come uno degli ingredienti che maggiormente caratterizzano la cucina di questa regione che oggi è tra i suoi maggiori produttori. Piccole e sottili, grandi e bulbose, tonde, lunghe, striate, con o senza costolature, di colore viola vivace, violetto, bruno-violaceo marmorizzato, viola scuro nero o, all’opposto, bianco candido, la stagione delle “mele insane” varia a seconda della zona e del clima, ma indicativamente comincia a giugno e si protrae sino a ottobre. Solanacea ricca di minerali come fosforo, magnesio, potassio e ferro, vitamine (K, B, C) e antiossidanti, apporta benefici alla salute e contiene un’elevata percentuale di acqua che favorisce un’azione depurativa. A seconda della varietà le melanzane possono tendere all’amarognolo, avere note più o meno piccanti o prettamente dolci, prestandosi a svariate preparazioni. Tra le ricette più rinomate e diffuse, da ricordare la parmigiana, che la vede abbinata a formaggio e pomodoro; la pasta alla Norma, con mulinciane fritte al sugo di pomodoro arricchito generosamente con ricotta salata; la pasta a taianu, con aggiunta di carni miste; l’amatissima caponata, perfetta in tutte le occasioni.