VI PRESENTIAMO SUA MAESTÀ IL MONTE BIANCO
Non solo una vetta, peraltro la più alta d’Europa, ma un vero e proprio ecosistema che comprende 40 cime sopra i 4mila metri, scalate bellissime con paesaggi meravigliosi e un centinaio di ghiacciai. Insomma, un grande habitat naturale in alta quota di oltre 400 chilometri quadrati a cavallo fra Francia, Italia e Svizzera.
È il Monte Bianco, un baluardo che proprio tutto italiano non è, ma che da noi è di casa. Un gigante che cambia la sua altezza per effetto della neve e del vento: l’ultima rilevazione di fine 2021 registra la quota esatta di 4.807,81 m sul livello del mare. Anche il suo nome non è sempre stato lo stesso, visto che nei primi anni del 1600 San Francesco di Sales, vescovo della valle dell’Arve, parla della vetta chiamandola come lo facciamo adesso, ma per molti anni si preferirà nominarlo il Monte Maledetto, forse per le tante sciagure, naturali e non, che un ambiente così estremo ha sempre minacciato di generare. Infine, dopo ancora un secolo, torna attuale il nome Monte Bianco per identificare universalmente questo candido massiccio diviso tra Francia e Italia, incluso nell’Espace Mont Blanc, un’area protetta internazionale che ne tutela il fragile territorio e ne promuove lo sviluppo sostenibile.
Parliamo di un ambiente di incredibile bellezza che l’uomo non è mai riuscito a intaccare più di tanto, consentendo la conservazione di un fascino antico fatto di granitiche guglie che rompono in linee verticali i vasti ghiacciai perenni che gli fanno da corona. Un vero paradiso per gli alpinisti che vi trovano vie di ogni difficoltà su roccia, ghiaccio e misto, oltre che per gli escursionisti di tutti i livelli. Basti pensare all’affascinante Tour du Mont Blanc, un trekking di circa una settimana che gira proprio attorno al massiccio attraversando tre Paesi e consentendo la scoperta di tutta la complessità e la meraviglia che questa montagna sa offrire. E per salire in cima? Molti alpinisti conquistano la vetta a piedi, come già nel 1786 fecero, per la prima volta nella Storia, Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard. Anche se per conoscere il tetto d’Europa va benissimo anche la suggestiva funivia Skyway che, è vero, raggiunge “solo” i 3.466 metri, ma che offre, dalla terrazza panoramica di Punta Helbronner, una prospettiva unica al mondo.
Com’è il paesaggio da quota 3500?
La fantastica terrazza panoramica di Punta Helbronner raggiunta dalla funivia Skyway consente di godere di un panorama a 360 gradi sul Monte Bianco e i suoi ghiacciai.
Una fune tesa dalla terra al cielo: è così che viene identificata la Skyway, da molti considerata come l’ottava meraviglia del mondo moderno. Già dal 1947 una prima funivia raggiungeva il rifugio Torino, superando un dislivello di 2000 metri. Ma è nel nuovo millennio, precisamente dal 2015, che prende vita la funivia attuale: un’ascesa rapida e morbida, grazie alla tecnologia che riduce al massimo le oscillazioni, per duemila metri di salita in 15 minuti tra i vetri che non si appannano mai delle cabine. La stazione intermedia, a 2.173 metri e a forma di palpebre di un occhio rivolte alle vette, ospita un giardino botanico con 900 specie di piante montane di tutto il mondo, un ristorante, un bar, un auditorium da 150 posti e perfino una cantina che spumantizza il vino. Oltre a un museo, l’Hangar 2.173, che racconta la storia delle funivie del Bianco. Dopo il Tor di Pavillon, un percorso di un chilometro in mezzo al cielo, si prende la seconda funivia che raggiunge i 3.466 metri di Punta Helbronner. Qui, ecco la Sky Vertigo: una passerella trasparente e spettacolare che conduce alla terrazza circolare tra le vette. Infine, l’ultimo passo verso il cielo, una nuova struttura che consente di salire ancora un po’ di più verso le nuvole.
Quando il Monte Bianco è anche un dolce.
Ingredienti per 4 persone: 500 g di castagne, 600 ml di panna fresca, 200 ml di latte, 100 g di zucchero a velo, 100 g di zucchero semolato, 1 bacca di vaniglia, 10 marron glacés, 10 meringhe piccole, zucchero a velo.
Con un coltello fare un taglio sulla superficie delle castagne e metterle in una pentola di acqua bollente. Cuocere per circa 20 minuti finché non sono morbide e lasciarle raffreddare per bene. Togliere la buccia e la pellicina sottile. Disporre in una ciotola la panna fredda di frigo con lo zucchero a velo e montare con la frusta fino a ottenere una crema ben solida. Cuocere le castagne a pezzetti con lo zucchero, il latte e la bacca di vaniglia per circa 10 minuti fino a quando non hanno assorbito tutto il latte. Schiacciare le castagne con una forchetta e lasciare raffreddare. Sbriciolare le meringhe con le mani e creare un primo strato sul piatto di portata. Disporvi sopra le castagne in purea cercando di formare una piccola montagna. Creare con una tasca da pasticcere una spirale di panna montata salendo attorno alla montagna di castagne, così che assomigli davvero al Monte Bianco innevato. Decorare con i marron glacés a piacere, sulla superficie come sulla cima.